Napoli è una città piena di sorprese e il suo popolo non è da meno.
Antonio Longobardi è un artista poliedrico, classe ’86, formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Napoli in Fotografia, Cinema e Televisione. Versatile di default, si trova a suo agio nei panni di montatore, operatore, regista e, di recente, fotografo.
L’occhio cinematografico è un vero e proprio filtro tra la sua interiorità e il mondo circostante e allora le sue foto in pochi secondi sembrano animarsi e rivelare una storia, quella che lui vuole raccontarci.
Abbiamo chiesto ad Antonio di assemblare per noi una serie fotografica e di parlarcene. È così che nasce Primo Piano:
“Alcuni dicono che il cinema sia un fuori campo o che la specificità del cinema sia il primo piano. Alcune mie foto potrebbero essere un fuori primo piano o un primo piano nullo. Immagini svuotate dalla loro specificità umana: il volto e in particolar modo gli occhi/sguardo.
In questi “tempi moderni” la nostra vista sta mutando se non addirittura annullandosi. Non importa più vedere ma essere visti tramite i selfie da postare morbosamente su Facebook o su Twitter. Siamo i figli del mito di Narciso che si specchiano nei cristalli liquidi degli Iphone.
Il contatto umano è sempre più sfuggente. Parliamo al cellulare tramite messaggi vocali registrati attendendo risposte virtuali; postiamo sui social l’immagine più bella del defunto Muhammad Alì parlandone e commuovendoci come se ci fosse morto un padre e non riusciamo ad abbracciare una persona in carne ed ossa.
Abbiamo perso un po’ di umanità. Viviamo l’uno di fronte all’altro ma è come se stessimo sempre di spalle o tagliati a metà. Un giorno riusciremo a superare quel non volto e a ritrovare, negli occhi che guardiamo e che ci guardano, una flebile speranza.”