Victor Osorio è un orefice che, a differenza degli altri, usa i metalli preziosi come cornice e non come contenuto. Matite, fiammiferi, scarti di cortecce sono i protagonisti del suo lavoro. La ricchezza sta nell’ideazione e non nel materiale, nel nuovo modo di utilizzare materiali umili piuttosto che nel loro valore intrinseco: il vero valore sta nel fare emergere qualità inaspettate. La trasfigurazione avviene reinventando il significato di un oggetto, di un materiale, arricchendolo di potenzialità, svelandovi nuovi usi e funzioni, evocando nuove possibilità di bellezza.
Dall’interno, un pastello colorato è il modulo di un frattale che cela la sua geometria nascosta, di colore che diventa materia solida e concretizzata. Victor penetra nell’anima dei materiali e ne ricava quanto di più poetico riesce a estrarne, in un costante e minuzioso lavoro di indagine e scoperta. Spesso ciò che è più bello è più nascosto, e solo immaginando gli oggetti dall’interno l’alchimia che nasce da questo lavorio incessante ha possibilità di emergere.
L’orefice scava, costruisce nuove tracce, improvvisa momenti di suggestione, assembla i suoi elementi con cura assecondando il materiale. La sensazione di meraviglia viene così alla luce e si cristallizza in una visione evidente, in un attimo di intuizione reso pubblico e perpetuato in un gioiello tanto umile quanto ricco di ispirazione. Ora è possibile portare al dito o appendere a un orecchio la propria piccola parte di mondo sognante, il proprio invito a cambiare la visione sulle cose. E una volta che il lavoro è perfetto, non resta che chiuderlo in una cornice d’argento.