Per quasi un decennio la fotografa Rachel Sussman ha viaggiato in giro per il mondo in cerca degli esseri viventi più antichi del Pianeta.
Sopravvivere ai cambiamenti del nostro ecosistema non è cosa da tutti e questi scatti rendono omaggio a chi ce l’ha fatta, come la Azorella Compacta del Sud America con i suoi 3500 (tremilacinquecento) anni di vita.
Il lavoro della Sussman, coadiuvato anche da vari biologi per completare le ricerche (menzione obbligatoria per lo scrittore scientifico Carl Zimmer che ha curato la prefazione), è confluito in un libro pubblicato la scorsa primavera, opportunamente intitolato “The Oldest Living Things in the World“, che raccoglie questi organismi plurisecolari assurgendo al duplice compito di dare una straordinaria testimonianza visiva di quelle che possono essere tranquillamente considerate come delle eccezioni, e di fare da promemoria su cosa potremmo lasciarci alle spalle a causa dei cambiamenti climatici e di tutte le altre attività poste in essere dall’uomo e nocive per l’ambiente.
Per quanto riguarda l’approccio agli scatti, è interessante leggere quanto rilasciato dalla fotografa con base a Brooklyn:
“I approach my subjects as individuals of whom I’m making portraits in order to facilitate an anthropomorphic connection to a deep timescale otherwise too physiologically challenging for our brain to internalize. It’s difficult to stay in Deep Time – we are constantly drawn back to the surface. This vast timescale is held in tension with the shallow time inherent to photography. What does it mean to capture a multi-millennial lifespan in 1/60th of a second? Or for that matter, to be an organism in my 30s bearing witness to organisms that precede human history and will hopefully survive us well into future generations?”
La prossima volta che vuoi usare un metro di paragone per enfatizzare lunghe durate di tempo, puoi sempre chiamare in causa la colonia di pioppi presente nello Utah e i suoi 80.000 (ottantamila) anni di vita.
Un attimo per scriverlo, un’eternità al sol pensiero.