Inaugura giovedì 17 settembre l’esposizione rigorosi, rigolards…, ospitata a Prato da Artforms e dalla galleria Die Mauer. La mostra, curata da Alessandro Gallicchio, presenta per la prima volta il confronto tra due artisti che, in maniera diversa, rivestono un ruolo d’eccezione nel panorama artistico italiano, francese e internazionale: Gianfranco Chiavacci (Pistoia, 1936-2011) e François Morellet (Cholet, 1926).
Chiavacci, negli anni Cinquanta, inizia ad approcciarsi all’arte da autodidatta, dedicandosi ad una ricerca dai tratti eterogenei. Per motivi di lavoro, frequenta corsi presso l’IBM per programmatore di elaboratori elettronici. Da tale interesse per la rivoluzione tecnologica nasce, in campo artistico, un’attenta ricerca sul sistema del codice numerico binario con il quale, a partire dal 1963, si confronta direttamente grazie all’utilizzo degli elaboratori elettronici. In margine ai rendez-vous mondani — animati dal vivace ambiente della Galleria Numero a Firenze —, consacra il suo tempo libero alla creazione e alla formulazione dei suoi postulati artistici.
Con un percorso simile, ma contraddistinto da una celebrità indiscussa, Morellet, pur gestendo l’attività industriale di famiglia (fino al 1975), è uno dei primi artisti dell’astrazione geometrica francese a spingere la sua analisi fino a risultati radicali. Esposto al MoMA, al Centre Pompidou e nelle collezioni dei più importanti musei internazionali, figura tra i fondatori del G.R.A.V. (Groupe de Recherche d’Art Visuel) e si interessò alle possibilità espressive dell’arte cinetica frequentando gli italiani Gruppo T, Gruppo N e Bruno Munari. Come Chiavacci, nel 1963 la svolta verso la tecnologia, tradotta nel suo caso dal punto di vista materico: inizia a realizzare le sue prime opere al neon (il ’63 è lo stesso anno in cui Dan Flavin, patriarca del Minimalismo, esegue il celebre The Diagonal of May 25 to Constantin Brancusi).
Gli spazi di Artforms e della galleria Die Mauer si apprestano dunque a instaurare un dialogo tra queste due figure distanti in termini di risonanza a livello internazionale, eppure accomunate da un percorso artistico basato su presupposti affini: come in un sistema binario, il dispositivo espositivo è dispiegato su due sedi. Lo spettatore è invitato ad un incontro itinerante e partecipativo col lavoro dei due artisti, presentato attraverso un corpus di opere contraddistinto da ricerche che, pur nella loro rigorosa sistematicità, sono contrassegnate da uno spirito ludico. Aspetto, quest’ultimo, esplicitato dal titolo stesso della mostra, che prende spunto da un’espressione utilizzata da Morellet per descrivere con orgoglio il suo ruolo d’artista, ma plausibilmente valida anche per Chiavacci: rigoureux (rigoroso) rigolard (divertente).
Le forme geometriche di Chiavacci e Morellet, i giochi di luce scultorei e fotografici, permettono al visitatore di scoprire un universo artistico che, a prima vista ermetico, si rivela facilmente accessibile. Lontani da una visione mitizzante della geometria, i due artisti spaziano dalle sperimentazioni più cinetiche alle riflessioni sulla serialità, sul caso e sul bit. Fedeli ad una linea poetica — sistematica nel caso di Morellet, binaria in quello di Chiavacci — hanno avuto il coraggio di rinnovare incessantemente il loro lavoro arricchendolo di nuovi ingredienti. Il percorso espositivo ne mette appunto in risalto non solo le affinità stilistiche, ma soprattutto le tangenze programmatiche. Riprendendo le tesi espresse da Giulio Carlo Argan sui movimenti ottico-geometrici degli anni Sessanta, si può quindi affermare che nel caso di Chiavacci e Morellet la ricerca estetica sia, senza alcuna esitazione, scienza e tecnica dell’immagine.
Inaugurazione giovedì 17 settembre 2015
Dalle 17:00 presso la galleria Die Mauer, via Firenzuola, 33, 35, 37, Prato.
Dalle 19:30 presso Artforms, Interno/8, via Genova 17/8, Prato.
Orari di apertura:
Artforms: Dal 18 settembre al 3 ottobre su prenotazione chiamando al 348 80 29 817 – 329 49 61 998; Dal 25 al 27 settembre apertura straordinaria dalle 15:00 alle 18:00
Die Mauer: Dal 18 settembre al 17 novembre, da martedì a sabato, ore 10:00-13:00 16:00-19:30. Il 24 settembre, ore 21:00, presso il Museo del Tessuto, concerto “Pieni e vuoti”. La scheda perforata di Jaquard e l’Arte Binaria di Chiavacci nell’interpretazione del Maestro Andrea Nesti.