Scordatevi presentazioni noiose, lezioni annebbiate e powerpoint sbiaditi, scordatevi l’aristocratica esclusività dei TED: Pecha Kucha è una pennellata di novità, di vernice fresca sulla scena architettonica e creativa in generale, è una presentazione-lampo per tempi in continua evoluzione, anarchica e proletaria (ognuno può partecipare) e ha festeggiato da poco 11 anni portati con sfrontatezza e sbarazzina allegria.
Pecha Kucha è un evento periodico inventato nel 2003 dal duo di architetti Astrid Klein e Mark Dytham dello studio KDa, come un modo per consentire a progettisti e designer di incontrarsi una volta al mese per discutere, condividere i propri lavori e le proprie impressioni al dinamico SuperDeluxe, il loro spazio sperimentale underground (letteralmente) di Roppongi, a Tokyo.
Ma ciò che rende il tutto particolarmente frizzante è il formato della presentazione, incastrando in modo paradossale e stimolante gli argomenti piu’ disparati in un formato rigido di 20×20: 20 slide per 20 secondi ciascuna.
Il corto circuito che nasce dal costringere la creatività a seguire un ritmo tanto scandito è affascinante: ormai Pecha Kucha non è piu’ appannaggio soltanto della sfera architettonica, ma si è estesa ai campi della creatività e della cultura in generale, ospitando antropologhi, film makers, creativi digitali, artisti. Ma non stupitevi di trovare gente che vi consiglia come organizzare un matrimonio a budget ridottissimo, progetti improbabili e personaggi che sintetizzano la propria vita, interessi o ispirazioni in seiminutiequarantasecondi precisi. Una serata Pecha Kucha può quindi spaziare su temi profondamente diversi, alternando speakers in successione e dando uno spaccato della scena creativa contemporanea condensato in un paio d’ore.
Non si pensi però che Pecha Kucha sia qualcosa di estremamente alternativo ed esclusivo: da tempo è un evento che ha preso quota e si può trovare in più di 700 città di tutto il mondo (una ventina di città le ospitano in Italia, sostanzialmente i capoloughi di regione ma anche città di provincia), da cui arrivano le registrazioni caricate sul sito ufficiale; se siete quindi in cerca di rare pillole di saggezza o se piu’ umilmente cercate ispirazioni spontanee e storie dai quattro angoli del pianeta, Pecha Kucha fa per voi, ascoltate e partecipate liberamente e con spontaneità, ma sappiate che in fondo ci siete cascati anche questa volta: avete divulgato della greve cultura!