A fine giugno, l’Accademia della Crusca ha sciolto tutte le riserve e sgombrato il campo da qualsivoglia equivoco possibile: si dice il font, non la font.
Data questa nozione, parliamo ora dell’ultimo font realizzato dal grafico Emil Kozole dal nome Seen.
Il font contrassegna automaticamente le parole individuate come sensibili dalla National Security Agency (NSA) che ─ secondo una ricerca del suo creatore ─ ammontano a circa 30.000, mentre quelle del britannico Government Communications Headquarters (GCHQ) sono circa 40.000. Tra queste, le più disparate: carciofo, Joe, Harvard, faccia, Kenia, manzo, clone, banca e comunicazione.
Il progetto interattivo tende al fine ultimo di dimostrare come le nostre attività quotidiane ─ tweet, post e commenti ─ siano monitorate da queste agenzie di sicurezza governative. Sviluppato come parte del programma di laurea di Kozole, il font è disponibile in tre stili ─ barrato, sottolineato, coperto per intero ─ presumibilmente rispecchiando quello che è il livello di minaccia percepito dalla parola in questione. È possibile scaricarlo gratuitamente sia per Macintosh che per Windows.
“The list [of pre-loaded trigger words] is based on a publicly available list of words released in 2012 by the Department of Homeland Security. Since then, the list has probably changed many times and no one except people at these agencies have access to it.”
La lista di cui parla Emil Kozole potete consultarla qui.
Seen è invece scaricabile a questo indirizzo.