L’Islanda la immagino un po’ come il mio paesino d’origine: con poche persone che sembrano ancora meno causa la vastità della sua estensione ─sua dell’Islanda, non di Curti. Quando l’immaginazione incontra la realtà quello che può venirne fuori è un racconto basato su immagini che lasciano il giusto spazio a delle parole di congiunzione. Bartolomeo Rossi ci ha inviato questa sua serie sull’Islanda che un po’ conferma la mia sensazione, un po’ lascia nel sottoscritto ─ma penso in tutti─ la voglia di esplorarla realmente. Uno spot vivente che mostra una varietà di paesaggi che lascia esterrefatti, degli spazi in cui l’uomo è riuscito ad assecondare la natura e a conviverci.
Raggiunto via mail, Bartolomeo ci ha raccontato la storia dietro questi scatti.
Queste foto sono il risultato di un viaggio “on the road” della durata di dieci giorni. Avendo avuto la fortuna di fare il giro (quasi) completo dell’isola ho cercato di raccontare come cambia radicalmente il paesaggio islandese a seconda della zona in cui ci si trova; questo è l’aspetto che più mi ha colpito di questo incredibile Paese. La varietà dei paesaggi è infinita e nel giro di pochi chilometri si passa dalla desolazione alienante delle strade sterrate che percorrono l’interno dell’isola ai paesaggi verdeggianti e collinari delle coste che ricordano, a tratti, l’Irlanda. Fotograficamente mi ero preparato poco perché volevo essere aperto a tutto quello che poteva capitarmi e queste foto cercano di raccontare, con una visione personale, quello che più mi ha colpito nel profondo; sono quindi scatti molto diversi tra di loro, sia come stile e approccio (ci sono foto che possono rientrare nella famiglia classica dei paesaggi e foto più “personali” e ad una prima occhiata poco rappresentative del paesaggio islandese) sia come colori e tonalità perché ho cercato di riprodurre fedelmente quello che vedevano i miei occhi.
La serie (di cui una parte che non è stata ancora pubblicata online, è in esposizione nella mia città) si chiama “Storie dall’Islanda”; ho voluto usare il plurale perché ogni foto porta con sé un piccolo racconto che spero faccia nascere in chi le guarda la voglia di partire per questa isola tanto bella quanto unica.