“Era Vulgaris“ è la prima personale dell’artisa calabrese Roberto Giriolo, in mostra dal 19 al 31 marzo al CRAC (CENTRO DI RICERCA PER LE ARTI CONTEMPORANEE) di Lamezia.
Il titolo della mostra deriva dal concetto che ruota attorno alla sua ricerca artistica ma anche sociale: l’uomo contemporaneo nell’Era vulgaris, “l’era della standardizzazione e della sterilizzazione culturale“.
La mostra, ideata e curata da Valentina Tebala, attraverso l’esposizione di più di trenta opere dell’artista, mette in rilievo i concetti, le soluzioni e i linguaggi creativi che stanno alla base della sua indagine formale e della sua ricerca concettuale e comportamentale.
“[..] sulle tavole o i collages di Giriolo, troviamo freccette, mappe, cartelli stradali, missili, pompe di benzina e altri oggetti di uso quotidiano, nonché il ripescaggio di personaggi e simboli moderni importanti e pop(olari) come Saddam Hussein o la Statua della libertà, alternata ai Bronzi di Riace, fino alla figura ricorrente del teschio […] Un assemblaggio frenetico di colori e immagini che compongono e illustrano la civiltà vulgaris in una sintesi formale tuttavia equilibrata, suprema e drammatica.“
L’uomo quindi come artefice del proprio destino, ma se da una parte gli affanni lo hanno reso ominide evoluto, dall’altro lo hanno fatto regredire costringendolo a sacrificare ogni responsabilità e dignità intellettuale, perdendo la libertà di pensiero, parole e azioni, in favore di una più comoda omologazione di massa. Ecco perché l’artista si serve della locuzione Era vulgaris – come ironico omaggio alle radici della civiltà occidentale – per esprimere l’aspirazione della sua ricerca alla condanna di un Occidente capitalistico ingordo, di una globalizzazione nociva alle diversità culturali e ambientali, verso una riflessione libera e consapevole sulle contraddizioni della società odierna.
Un progetto coraggioso, forse scomodo, che nel panorama artistico italiano si inserisce tra quei progetti di denuncia indipendenti che sono troppo spesso isolati.
Le pennellate dalle cromie esplosive, reduci di un certo Espressionismo e Graffitismo americano, si alternano ai giochi di senso e parole sulle scie Dada e Pop. In questo modo l’artista dimostra la sua poliedricità, reinterpretando le grandi tele pittoriche o le tavole in legno, gli acquerelli o le stampe digitali, fino alle installazioni, al libro o ai prototipi d’artista.
* La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testi di Valentina Tebala e commento critico del collezionista Pino Zoccali, edito dalla Box Art e Co. di Acri (CS).
Era Vulgaris – Roberto Girolo
Da sabato 19 a giovedì 31 marzo 2016
Inaugurazione giorno 19, alle ore 18 (fino alle 00:00) Tutti i giorni dalle 15:30 alle 20:30
CRAC | Centro di Ricerca per le Arti Contemporanee
Via Piersanti Mattarella, 11
88046, Lamezia Terme (CZ)
facebook.com/crac | info@crac.eu
Curatore: Valentina Tebala