Da sempre Napoli è stata fonte di ispirazione, lo è per tutti, lo è stata per tanti. A Napoli si sono ispirati i più grandi e chi ci è nato e ci vive la ama incondizionatamente per quello che è.
Terry di Renzo ci è nata e ci vive, crea gioielli handmade sperimentando con i materiali e si è lasciata ispirare in particolare da un aspetto della sua Napoli per la nuova collezione: l’amore per il sacro e per il suo santo patrono San Gennaro.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lei per scoprire le origini e lo sviluppo di questa idea.
Ultimamente, rispetto alla tua prima collezione di gioielli, c’è stato un cambiamento nell’impronta stilistica. Sentivi arrivato il momento di dare una svolta?
Sì, ma tutto è nato in maniera spontanea senza pianificarlo, ho sentito l’esigenza di avvicinarmi di più al mio intimo immaginario che però ho sempre coltivato nel tempo e pian piano è venuto fuori.
Ti sei ispirata a Napoli e in particolare hai posto l’accento sull’aspetto sacro, sulla devozione del popolo napoletano con i San Gennaro e gli Ex Voto. Da cosa nasce questa idea?
L’idea nasce dalla mia passione per gli oggetti sacri di cui Napoli presenta una ricca scelta, ma mi sono naturalmente approcciata al nostro santo patrono quasi per istinto. Sono nati prima gli ex voto che hanno attirato la mia intenzione per forma, significato e valore simbolico nell’immaginario religioso.
Sei napoletana, vivi a Napoli e ora lavori con oggetti che sono ispirati a questa città. Trovi che il legame con la questa terra si sia rafforzato creando qualcosa che la rappresenta così tanto?
Napoli è la mia città, siamo legate nelle viscere e questo mio amore affonda le radici nella sua cultura popolare. Il mio legame è stato sempre forte e considero questa collezione un omaggio di oggetti che amo verso un luogo che amo.
Oltre ai gioielli ti sei cimentata nella realizzazione di statuette. Come è cambiato, se è cambiato, il lavoro che c’è dietro questo tipo di oggetto?
Il mio lavoro è sempre stato molto inclusivo, mi sono occupata di cose diverse, dalle scenografie agli allestimenti, dai gioielli alle resine, senza per questo separare necessariamente le cose. Le statuette di San Gennaro fanno parte dello studio sugli oggetti sacri e tutto il simbolismo che si porta dietro, ma si inseriscono in una più ampia passione per le tradizioni popolari che passano anche attraverso la religione.
Tra i tuoi lavori più riconoscibili ci sono senz’altro gli Ex voto, presentati in uno stile molto pop anche grazie alle scelte cromatiche. È stata una scelta funzionale per alleggerirne l’aspetto simbolico e renderli quindi più fruibili o una decisione puramente estetica?
La resa di questa collezione Ex voto e San Gennaro è una reinterpretazione materica in chiave contemporanea di oggetti che conosciamo e sono già fissati nella nostra mente. La gente li apprezza molto e questo dimostra come le icone e i simboli si portano dietro sempre il loro valore nonostante siano realizzate in materiali totalmente paradossali rispetto al contesto.
Il design handmade è il tuo mondo. Quanto incide la scelta dei materiali e soprattutto quanta ricerca c’è dietro per riuscire a creare una collezione diversa ogni volta?
I materiali sono tutto, specialmente in operazioni di reinterpretazione simbolica come quella che ho approcciato nelle ultime collezioni. Le mie ricerche derivano dai viaggi, dalle persone, dai luoghi, tutto mi è fonte di ispirazione, talvolta basta un istante per immaginare ciò che voglio realizzare con le mie mani.
Parlando di design, con questa collezione ti sei avvicinata anche molto al mondo dell’arredo. I San Gennaro e gli Ex Voto realizzati come fine puramente decorativo saranno solo l’inizio della tua sperimentazione anche in questo ambito o è stata una parentesi isolata?
Questa collezione è destinata ad arredare ma il design è sempre stata una costante nella mia esperienza professionale. Frequento eventi legati a questo ambito da anni e sicuramente non mi fermerò qui ma ho intenzione di ampliare le mie realizzazioni che possano essere sia indossate che esposte in uno spazio. Come ho detto prima il mio lavoro è molto inclusivo quindi non riesco mai a separare i vari ambiti, per me sono solo la naturale evoluzione di ciò che creo.