Surrealejos è un progetto ambizioso che parte da un tipico ornamento portoghese, l’azulejo (la nostra piastrella, per intenderci), lo ripensa, lo reinventa e lo fa rinascere in atmosfere surreali e pezzi di sogno.
La mente dietro tutto questo è Luca Colapietro, un creativo pugliese – “di Bari Bari”, ci tiene a specificare– con una carriera alle spalle fatta di tutt’altro, ma che è stata un training fondamentale per quello che è oggi.
Poche cose che so di Luca:
– si lascia guidare dai propri sogni (letteralmente);
– non è scappato dall’Italia, è solo alla scoperta di posti nuovi;
– è molto divertente e riesce a rendere piacevole ogni conversazione;
– la prima cosa che guarda sui siti è il font (speriamo che il nostro gli piaccia);
– una volta l’ho visto sulla Rai.
Ciao Luca, prima di parlare dei tuoi lavori, vorremmo che ci raccontassi qualcosa di te. Dopo 6 anni di art direction in una multinazionale della pubblicità, cosa ti ha spinto verso il Portogallo?
Ero già stato a Lisbona un po’ di volte prima di trasferirmi ed ero rimasto impressionato molto positivamente, perché pur essendo una capitale europea conserva ancora una sua identità, un suo carattere.
Succede spesso durante il proprio percorso di inciampare in un evento, in un incontro o anche solo un pensiero illuminante, di una tale potenza da poter cambiare il corso della nostra storia. Qual è stato, se c’è stato, il punto di svolta nella tua carriera che ti ha portato da art director ad essere oggi un artista delle azulejos?
Molti anni fa, quando non sapevo neanche che mestiere fosse l’Art director, comprai un libro che raccoglieva le migliori campagne stampa mondiali di quell’anno. Rimasi sconvolto dalle idee e soprattutto dalla sintesi d’immagini che veniva fuori negli annunci. Decisi che volevo farlo anche io.
Il progetto Surrealejos, invece, è stato diverso. L’ho proprio sognato.
Lisbona è piena di azulejos, le trovi ovunque: ricoprono interi edifici, sono usate per gli interni nelle Tascas (tipici ristoranti portoghesi), nelle chiese, c’è proprio la cultura delle azulejos.
Dopo qualche settimana che mi ero trasferito a Lisbona ho sognato che camminavo per la città e ad un certo punto mi avvicinavo ad un palazzo ricoperto di azulejos. Man mano che mi avvicinavo notavo che il pattern con cui solitamente è fatta la grafica non era composto da elementi geometrici ma da elementi fotografici “vivi”. Mi ricordo per esempio che c’erano delle api.
Il giorno dopo ho pensato di realizzare questo sogno, in tutti i sensi. Per questo il progetto si chiama Surrealejos. È la reinterpretazione surreale delle tradizionali azulejos portoghesi.
Quindi hai preso sottobraccio un elemento tradizionale portoghese e l’hai reinventato. Senti con questa terra un legame speciale? Come ti ha accolto Lisbona?
Lisbona mi ha accolto benissimo e ha accolto bene anche il mio progetto. Inizialmente il mio timore era quello di avere un feedback negativo da parte dei portoghesi. Sono pur sempre un italiano che ha stravolto la loro tradizione. Per fortuna però i feedback sono stati positivi.
Parlaci del tuo processo creativo, tutte le tappe della creazione, dall’idea al progetto finito passando per le figure di cui ti circondi. Cosa c’è dietro Surrealejos?
Oltre ad aver creato dei pattern per le singole azulejos ho creato dei personaggi che solitamente rappresento su un “painel”, ovvero una composizione di azulejos.
Parto dall’idea e pian piano raccolgo materiale per poter comporre il mio collage. Dopodiché stampo le piastrelle in forno singolarmente per circa 15 minuti. Finita la produzione le incollo su pannelli di legno e li incornicio.
Partire vs. restare. Pensi mai a cosa faresti / saresti oggi se non avessi lasciato la Puglia? Pensi mai di tornare?
Se fossi rimasto in Puglia penso che in ogni caso avrei fatto un lavoro creativo.
No, non penso di tornare ma nella vita tutto può succedere.
Luca Colapietro è un artista, un artigiano o un designer?
La verità è che forse a questo punto il mio progetto rappresenta l’unione di tutto questo. Mio padre e mio nonno sono artigiani, l’esperienza nel mondo della pubblicità mi ha insegnato come fare il designer, se sono un artista preferisco che siano gli altri a dirlo.
La collaborazione o la commissione dei tuoi sogni?
Salvador Dalì , chiaramente, è un punto di riferimento per me.
Lui diceva “Quando vedo un assegno mi viene subito l’ispirazione.”