Come un gioco di realtà e fantasia, la lungimiranza dentro un momento di follia, la fotografia della giovane artista francese Maia Flore, classe 1988, s’inserisce in un progetto di ricerca sulla coincidenza tra realtà e immaginazione. Il mondo è totalmente reinventato per mezzo di narrazioni toccanti e affascinanti, dal gusto tipicamente surreale.
Dopo gli studi all’École De L’image Gobelins, durante un viaggio in Svezia inizia la sua prima serie, Sleep Elevations, un viaggio nei ricordi d’infanzia. Nell’estate del 2012, in Finlandia, Maia esplora nuovi metodi di rappresentazione e narrazione che poi approfondirá presso l’Arts Center of Berkeley, in California. I risultati sono in due serie: Situations e Morning Sculptures che continuano ad esplorare i sentimenti di confusione emotiva ai quali sottopone i suoi personaggi, come la ragazza che corre in paesaggi colpiti da intemperie, indossando un vestito rosso, alla ricerca di una sublime libertà. Oppure la brutalità del risveglio e i ricordi della notte in cui le forme immaginarie del mondo interiore, come un residuo del sogno, scompaiono mentre riapriamo gli occhi.
Nel febbraio 2011 espone al Circulation(s), festival della fotografia a Parigi. Nel 2014 crea la serie Imagine France – Le voyage fantastique, “uno sguardo originale sul patrimonio culturale francese, un modo nuovo e attuale di apprezzarlo” per Atout France (agenzia per lo sviluppo turistico della Francia), in esposizione negli istituti Francesi del mondo (Parigi, Roma, Napoli, Milano, New York). Maia Flore fa parte di una nuova interessante generazione che lavora con la fotografia digitale e una consistente postproduzione per ottenere immagini inedite. In questa serie offre uno sguardo diverso su un Paese ricco di storia: i venticinque siti del patrimonio culturale nazionale, tra cui castelli, musei, chiese, grotte, parchi, boschi sono i set dei suoi scatti: “Avere le chiavi di un castello, da idee”.