Testo di Marie Honzíková
Per quindici anni è stato un deposito di abbigliamento in disuso. Ora, grazie alle due illustratrici intraprendenti – Letizia Iannaccone e Neneca – diventa Agrumi: uno studio creativo polifunzionale.
Succede nel centro storico di Genova, al primo piano di uno degli antichi Palazzi dei Rolli, letteralmente a due passi da Via Garibaldi. Dopo mesi di intensa ristrutturazione fai-da-te lo spazio è finalmente pronto ad aprire le porte al pubblico e cominciare le sue attività organizzando, per l’occasione, una bella festa inaugurale.
Agrumi, un nome che evoca allegria e freschezza, ma con un pizzico di quel je ne sais quoi frizzante. Il font del logotipo si ispira alle antiche insegne della funicolare genovese. Un bel modo di rendere contemporanea la qualità grafica del passato, ma diventa anche una scelta che rappresenta la voglia di comunicare un senso di appartenenza ad una città con una forte tradizione nel campo di illustrazione.
Oltre al lavoro personale di entrambe le autrici, lo studio proporrà un ricco programma di attività legate all’illustrazione.
Ci saranno laboratori creativi per tutte le età, che in parte saranno appuntamenti fissi. In più, circa una volta al mese, verrà organizzato un workshop speciale intensivo a tema.
Una fetta importante della superficie di Agrumi è riservata allo spazio espositivo dedicato, principalmente, alle mostre degli illustratori italiani emergenti. Nel corso della stagione verrà presentato, ad esempio, il lavoro di Beatrice Cerocchi, Marta Pantaleo, Hikimi o Anais Tonelli.
Il già fitto calendario sarà completato da presentazioni di libri e serate di teatro e concerti, con un particolare focus sugli artisti che nei loro spettacoli utilizzano l’illustrazione come un mezzo espressivo.
Nonostante le molteplici attività, Agrumi vuole avere una sua chiara e riconoscibile identità, basata sulla ricerca della qualità – estetica e del contenuto –, senza però rinunciare alla leggerezza e al divertimento. Ha il potenziale di diventare un interessante punto di riferimento nell’ambito dell’illustrazione emergente contemporanea e sicuramente un posto che vale la pena di visitare quando si passerà da Genova la prossima volta.