In attesa della collezione “The Slag Series”, conosciamo meglio David Taylor.
Sangue scozzese, svedese d’adozione, David Superdave Taylor si definisce un “artigiano del metallo”.
L’auto-proclamato titolo non rende piena giustizia al suo lavoro: supera regolarmente i confini, labili ma spinati, tra design, arte e artigianato.
Classe ’66, trascorsi pochi anni dalla laurea presso il Konstfack (1999), David promuove un artigianato contemporaneo che gli vale numerosi riconoscimenti tra cui il prestigioso RED DOT (nel 2003 e nel 2006), The Marianne & Sivgard Bernadottes Art Grant, The Elle Interior Design Award.
Sia argentiere che designer, David Taylor sostiene fortemente la contaminazione a favore di una “bellezza corrotta“. Una fiera tradizione, la sua, trainata da umorismo e incessante necessità di sperimentare qualcosa di diverso.
Dopo l’impennata dei prezzi dell’argento, il lavoro di Taylor ha trovato le brutali sembianze del calcestruzzo: nella sua ultima collezione “Considered Objects“, brandelli di civiltà umana sono accostati ad eleganti metalli che contendono l’attenzione del fruitore.
“Crowd” consacra, anche mediaticamente, la coraggiosa e continua sperimentazione materica: una community di candelieri dai nomi umani, ognuno di essi con una propria personalità, un’identità schietta e ricca di contrasti, mai noiosa, mai banale.