Con un giorno di anticipo rispetto alla partenza della Milano design week 2016, la Galleria Tulpenmanie Milano inaugura oggi lunedì 10 aprile la mostra 30<30: visioni urbane e architettoniche espresse attraverso i disegni di 30 autori al di sotto dei 30 anni provenienti da tutto il mondo. Già lo scorso anno il centro espositivo aveva inaugurato la propria apertura allestendo 02/06, esposizione che metteva a confronto tre generazioni e le rispettive rappresentazioni della città. La mostra attuale si concentra esclusivamente sui giovani, chiamati a partecipare attraverso una call for drawings lanciata dalla galleria. I 300 lavori pervenuti in risposta alla call sono stati selezionati da una giuria composta da Matteo Agnoletto, Carmelo Baglivo, Baukuh, Marco Biraghi, Gianni Braghieri, Andrea Branzi, Marco Brizzi, Pier Federico Caliari, Elisa Cristiana Cattaneo, Alberto Ferlenga, Davide Tommaso Ferrando, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Matteo Ghidoni, Ugo La Pietra, Fosco Lucarelli, Sara Marini, Antonello Marotta, Luca Molinari, Valerio Paolo Mosco, Domenico Pastore, Franco Purini, Maurizio Oddo, Renato Partenope, Maurizio Petronio, Carlo Prati, Luca Ruali, Valter Scelsi, Cristiano Toraldo di Francia, Angelo Torricelli, Daniele Zerbi.
Abbiamo posto qualche domanda all’architetto Lorenzo Degli Esposti, fondatore assieme a Paolo Lazza dello studio Degli Esposti Architetti, e curatore degli eventi organizzati alla Tulpenmanie:
A scapito delle sempre più sofisticate tecnologie di rappresentazione dei progetti, negli ultimi anni stiamo vivendo una sorta di revival del disegno bidimensionale. Sam Jacob dell'(ormai ex)studio FAT, ad esempio, ha proposto una sorta di manifesto che rivendica l’identità tra disegno e architettura sottolineando le potenzialità del disegno in quanto strumento critico di comunicazione del progetto. Da cosa nasce l’intento di organizzare tali mostre (02/06 e 30<30)?
02 | 06 e 30<30 sono mostre di disegni d’architettura, paesaggio e città. La galleria Tulpenmanie è infatti “galleria del disegno d’architettura”. Le opere dei partecipanti ad entrambe le mostre riflettono attitudini molto diverse rispetto al disegno d’architettura, in sperimentazioni che molto spesso sono dotate di una grande autonomia rispetto al progetto. Personalmente ritengo che non sempre sussista un forte legame tra disegno d’autore e progetto. Mi spiego: un conto è produrre un disegno d’architettura, un conto è elaborare un progetto. E non mi riferisco al lato tecnico, anzi. Mi riferisco proprio al lato compositivo e sintattico. La grande abbuffata di collage tra tendenza e radical cui stiamo assistendo ultimamente non dà nessun reale impulso al progetto: grandissima parte della produzione attuale del disegno mi sembra del tutto svincolata da fini di avanzamento della composizione architettonica. Questa può progredire grazie ad una duplice critica: all’impianto tipologico, cioè al meccanismo compositivo dell’organismo architettonico, e al linguaggio, ovvero alla sintassi. Le esperienze del disegno contemporaneo mi sembrano molto lontane da tutto ciò. Esse rimangono più o meno divertenti parodie di altri disegni, o magari anche avanzamenti, ma non contribuiscono a mio avviso ad avanzamenti. Tutta la sterile enfasi che ultimamente è riposta nell’analogia e nella copia testimonia quello che sto sostenendo. Il digitale è uno strumento di tale importanza nella composizione architettonica che è del tutto inutile stare qui a discuterne. Come sarebbe del tutto inutile discutere sulla opportunità di costruire modelli, di usare la matita, la riga e la squadra e via dicendo.
L’esposizione dello scorso anno nasceva già col presupposto di lanciare in qualche modo un dialogo che trovasse una certa continuità (con esposizioni successive) o l’idea di organizzare un’esposizione successiva é stata suggerita dal successo della scorsa edizione?
L’esposizione dello scorso anno è stata il lancio della galleria. Erano previste fin dal principio nuove esposizioni, purtroppo siamo riusciti a bissare solo ad un anno di distanza e non prima, in quanto nel frattempo è subentrata la curatela del Padiglione Architettura di Expo Belle Arti, con un ciclo di convegni e due mostre al Pirelli, un accavallamento che ha sconvolto un po’ la nostra routine.
02/06 aveva visto la partecipazione di diversi nomi noti nel panorama nostrano. Quest’anno molti degli stessi nomi tornano in qualità di giuria dei lavori selezionati. Se l’anno scorso i giovani occupavano giusto un piccolo spazio delle 3 generazioni prese in esame, da dov’é nata l’idea di organizzare un evento interamente incentrato sui giovani?
L’idea di incentrate la nuova mostra sui giovani è scaturita da una constatazione molto semplice: ci sono tanti talenti in circolazione, ma spesso godono di scarse occasioni o relegate al web. Mi sembrava importante offrire uno spazio fisico a questi autori, un’occasione di esporre le loro opere, magari di stamparle per la prima volta. Inoltre il mondo delle riviste, sia sul cartaceo sia sul web, è troppo spesso autoreferenziale, anzi direi censurante, e dunque una galleria deve agire in controtendenza.
dal 12-04 al 15-04 /2016
H 18.00 – 22.00
FINISSAGE 16-04
H 15.00 – 02.00
H 19.00 – 21.00 Aperitivo
H 21.00 – 02.00 DJset