Leland Did It è il nome di una band pugliese prossima al debutto che ha deciso di fare le cose per bene.
Se fossero un’unica entità fisica, potremmo dire che sono gentili, educati. Prima di parlare, di farci ascoltare cioè qualcosa, si sono presentati. E per presentarsi hanno mostrato il loro aspetto, ma non con una normale foto per la stampa, bensì con un lavoro realizzato insieme ai giovani creativi di Acqua Sintetica che potesse parlare più di mille note.
Presentiamo oggi in anteprima il risultato di questa commistione di idee attraverso le parole e gli scatti del collettivo.
Parlando con i “Leland did it” ci siamo accorti di quanto non lavorino per composizione programmata ma per flusso: 5 proiezioni emotive che convergono al centro della loro formazione in uno stato di concentrazione assurda.
Adorano i suoni tutti, se questi sono adatti a traslare in audio un apostrofo emotivo. Non si riducono a suonare nella maniera ordinaria, campionano quello che li colpisce, che sia un’automobile, una colonna o un errore.Avevamo bisogno di rappresentarli in sospensione, come quando suonano, su un altro pianeta o sott’acqua. Per questo abbiamo usato uno scanner. Volevamo che ogni scatto fosse scandito in più tempo, un flusso e non un istante, e la velocità di lettura d’immagine di uno scanner – che è regolabile– ci ha permesso di rappresentarli in uno scatto composto da più istanti. Oltre a questo, abbiamo potuto ottenere distorsioni senza ricorrere alla post produzione, ma lasciandoli liberi di muoversi sul piano di scansione.
Le immagini sono quasi native, siamo passati da photoshop solo per unire gli scatti e aggiungere un po’ di verde nei neri, un verde un po’ alieno o un po’ Matrix, per allontanarli ancora di più da questa dimensione.
– Acqua Sintetica
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