Plastic Ocean è un progetto bellissimo e terrificante al contempo, ironico ma preoccupante.
Thirza Schaap, l’artista olandese dietro Plastic Ocean, racconta che da bambina amava camminare sulle spiagge in cerca di conchiglie e pietre scintillanti, passione che si è portata dietro negli anni, fino a quando si è resa conto che i suoi bottini non erano più fatti di tesori naturali, ma di spazzatura, plastica dall’oceano, appunto.
Per sensibilizzare al tema dell’inquinamento degli oceani, l’artista ha iniziato a raccogliere pezzi di plastica restituiti dalle acque e a produrre sculture il cui scopo è quello di suscitare una risposta emotiva creando una contraddizione evidente. L’iniziale piacere visivo viene infatti sostituito a un secondo sguardo da repulsione e realizzazione della tragedia che i rifiuti stanno causando.
Our beaches are covered in plastic confetti and there really is nothing to celebrate.