Quello dell’artista svizzera Mathilde Tinturier, più che un approccio al lavoro, sembra una vera e propria missione.
La materia prima per le sue sculture sono foglie, coriandoli, fiori, ramoscelli, materiali abbandonati e recuperati per destinarli a nuova vita.
Mathilde raccoglie, conserva, accumula, e poi unisce secondo il caso e le necessità, crea storie, dona nuovi significati a materiali che avevano perso la propria utilità ed erano stati destinati all’oblio. Ecco che un nuovo destino si prospetta.
Questi oggetti raccontano “che la vita è crudele, che il mondo è violento” ma che se sappiamo guardare e scavare nella profondità della nostra memoria, nascosta tra una marea di emozioni contrastanti, troveremo frammenti di felicità e pura bellezza.
Il messaggio di Mathilde Tinturier è che il mondo va scoperto, esplorato e amato. La bellezza è ovunque, basta osservare nel modo giusto.
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