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Post ecological city
Artwort Architettura Beniamino Servino – L’inestricabile complessità del reale
  • Architettura

Beniamino Servino – L’inestricabile complessità del reale

  • 13 Luglio 2015
  • Marco Ferrari

“L’intervento sul reale [sull’ambiente esistente, città o paesaggio] avviene per sovrapposizioni. Livelli che si appoggiano su quelli esistenti e si dispongono a riceverne altri.”

Stratificata, sovrapposta, molteplice è l’opera di Beniamino Servino, sempre divisa tra il pensiero e la rappresentazione in una tensione rigorosa verso una comprensione del reale mediata attraverso la forma architettonica. È difficile definire l’opera multiforme dell’architetto casertano, vocabolario personale descrittivo di un approccio alla realtà peculiare, che comprende la realtà sezionandola e adattandola al proprio sguardo critico, trasfigurandola nell’atto. Il disegno si fa strumento per mettere ordine alle sensazioni, accatastandole: l’incastro, il montaggio, l’associazione, sono percorsi mentali prima che tecniche di rappresentazione. Il reale si disintegra sotto lo sguardo indagatore che seziona e alimenta le proprie visioni con nuove dimensioni ed immagini inaspettate: raffigurazione o realtà, ciò che davvero conta è l’impressione dell’immagine e l’interrogativo che ci pone. La convivenza vulnerabile di uomo e natura è un mistero che viene visualizzato da forme monumentali, quasi metafisiche, ma di una consistenza più ambigua, mascherando la debolezza di ogni costruzione in un’aura di mistero e purezza che sembra preservarle.

Santa Romana Ecclesia
Santa Romana Ecclesia
Santa Romana Ecclesia
Santa Romana Ecclesia
Santa Romana Ecclesia
Santa Romana Ecclesia
Santa Romana Ecclesia
Santa Romana Ecclesia
Santa Romana Ecclesia
Post ecological city
Post ecological city
Post ecological city
Innesti grafting - Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting – Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting - Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting – Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting - Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting – Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting - Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting – Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting - Ambienti taglia e incolla
Innesti grafting – Ambienti taglia e incolla

Le Modulatòr d’ombre è l’ampliamento alla casa dei fratelli falegnami, una torre di osservazione che è elemento scolpito dalla luce e per la luce, in un gioco ridondante di tagli e contrapposizioni tra pieni e vuoti, tra luce ed ombra. La purezza nasce dalla stratificazione, sembrano dire la facciata bianca segnata dal sottile gioco dei sottosquadri e la parte sommitale, nella sua linearità e ordine templare. Ecco però nascere l’ambiguità: quelle che sarebbero colonne sono in realtà prismi, ovvero linee, ovvero piani, a seconda del punto di vista, elementi che cambiano forma attraverso il loro rapporto reciproco e la prospettiva interna o esterna. E così ancora città post-ecologiche, cattedrali, smontaggi e montaggi di monumenti sorgono inaspettati nel visionario mondo di Servino, mostrando le complessità dell’epoca contemporanea e le fessure da cui sgorga la luce.

Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d’ombre
Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d’ombre
Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d’ombre
Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d’ombre
Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d’ombre
Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d’ombre
Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d’ombre
Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d'ombre
Le Modulatòr d’ombre

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Marco Ferrari

Laureato in architettura ma interessato a qualsiasi altra cosa, ha frainteso la formazione come una scusa per spostarsi dalla Aarhus School of Architecture al Giappone di Sou Fujimoto, dal Cile della tesi all'India di Studio Mumbai. Ha lavorato per Dorte Mandrup, Cassina e Spaces like Actions.

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