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Artwort Architettura Turris Babel – La torre che sfiorò la Luna
  • Architettura

Turris Babel – La torre che sfiorò la Luna

  • 23 Luglio 2014
  • Giuseppe Resta

Nimrod, personaggio del libro della Genesi, figlio di Cam e discendente di Noè, fu il responsabile della costruzione del primo nucleo di Babele. Egli istituì una tirannia per combattere il potere di Dio in caso avesse avuto intenzione di sommergere nuovamente il mondo.

L’idea era quella di costruire una torre così alta che le acque non avrebbero potuto raggiungerla. Tutti gli uomini decisero di abitare questo luogo, una città verticale che prefigurava la vita urbana nelle torri di vetro del XX secolo. Questa torre avrebbe toccato il cielo e sulla Terra sarebbe esistita una sola città, con un solo nome.

Un modello di compattezza che portò alla coesistenza di una varietà di lingue ed etnie, alla base del fallimento del progetto della torre di Babele. Nimrod fu punito con l’impossibilità di essere compreso: parlava un linguaggio comprensibile solo a se stesso.

Il piano della torre non considerava evidentemente gli aspetti della fisica delle strutture e le ripercussioni che avrebbe avuto sul contesto.

La torre che raggiunge la Luna
La torre che raggiunge la Luna
Torre completa

Athanasius Kircher, grande studioso tedesco del ‘600, analizzò questo progetto. Nel suo studio evidenziò i problemi statici che la struttura avrebbe avuto se la torre avesse raggiunto la Luna. Il filosofo gesuita produsse una grande quantità di scritti e nel 1679 diede alle stampe Turris Babel, Sive Archontologia Qua Primo Priscorum post diluvium hominum vita, mores rerumque gestarum magnitudo, Secundo Turris fabrica civitatumque exstructio, confusio linguarum, & inde gentium transmigrationis, cum principalium inde enatorum idiomatum historia, multiplici eruditione describuntur & explicantur. L’edificio doveva misurare 178672 miglia e sarebbe stato così pesante che avrebbe spostato, con tre milioni di tonnellate, la Terra dalla sua orbita gravitazionale. La distribuzione non uniforme del peso ne avrebbe compromesso il bilanciamento.

Oggi, la biblioteca universitaria di Heidelberg ha reso disponibile online la consultazione del manoscritto di Kircher. Il portale sta procedendo ad una grande opera di digitalizzazione e libera diffusione di documenti cartacei molto preziosi.

Il sistema bibliotecario di Heidelberg annovera una speciale collezione di volumi della Bibliotheca Palatina, la più importante biblioteca del rinascimento tedesco, egittologia, codici, letteratura dell’Asia del Sud, una nuova sezione dedicata alle carte astronomiche e molto altro. La sezione HeidICON contiene un apparato grafico e fotografico in progressiva espansione, digitalizzato in alta risoluzione.

A pagina 41 del manoscritto di Kircher, il Prospectus Turris Babyloniae, è possibile riconoscere un alto numero di dettagli della rappresentazione. 1.Le impalcature in cima alla torre. 2.Delle case, forse per gli operai, costruite sulla rampa stessa, affacciate sulla città. 3.Una processione di bestie, tra le quali cammelli, che accede dalla rampa principale, inquadrata da due obelischi. 4.Sullo sfondo un doppio della torre di Babele con altri edifici con copertura piramidale che Kircher studierà nella seconda parte del libro.

Impalcature
1.Impalcature
Case
2.Case
Bestie
3.Bestie
Doppio
4.Doppio

La costruzione della torre impiegò 50000 uomini ma la confusione dei linguaggi dissipò l’immenso sforzo prodotto. L’interposizione di barriere linguistiche tra le famiglie avrebbe portato alla dispersione delle stesse e la possibilità di abitare il mondo intero. Lo sprawling prima dello sprawling.

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Giuseppe Resta

Ph.D. Architect (Università RomaTRE), he holds a Master of Architecture from the Politecnico di Bari. Writes regularly for architectural periodicals and web magazines. Research interest: the Balkans; space and power relationship; urban archetypes.

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