Il design, l’arte e la passione per gli arredi sono sempre stati al centro di tutto il lavoro dell’architetto Annamaria Scevola, che da molti anni si occupa di progetti a livello italiano e internazionale. La passione di Annamaria Scevola è sempre stata il design urbano, sia industriale che commerciale, ma anche quello privato: l’architetto, infatti, vanta firme su progetti per recuperi e riadattamenti industriali a fini abitativi, negozi, showroom e punti vendita di grandi marchi importanti per l’economia italiana. Scevola ha riversato questa passione anche nei libri, poiché vanta manuali di design a firma unica oppure scritti a quattro mani con altri colleghi, come ad esempio il classico ”Prodotto industriale italiano contemporaneo”, scritto nel 1999 in lingua inglese insieme a Silvio San Paolo. Questo volume, in particolare, si occupa del design e dello sviluppo che esso ha avuto nell’industria italiana, soprattutto nel periodo del suo boom.
L’architetto Scevola è sul campo dal 1993, anno in cui ha aperto con altri due colleghi lo studio di architettura CLS: questo studio associato vede in Scevola uno dei suoi architetti dominanti, affiancata da colleghi di spessore che realizzano sempre lavori ed installazioni molto apprezzati a livello internazionale. I suoi principali collaboratori sono stati Giovanna Cornelio e Massimiliano Locatelli, mentre nel 2005 si è aggiunto Davide Agrati.
Il progetto dell’architetto Scevola è sempre stato quello di unire tradizione e modernità nei suoi edifici, e di sincerarsi che la bellezza andasse di pari passo con la funzionalità.
Un altro argomento di cui Annamaria Scevola si è occupata a lungo è il design di esercizi commerciali come caffetterie, ristoranti e pub, ai quali ha dedicato un altro dei suoi volumi di approfondimento sul mondo del design, ‘New bars, cafés 6 pubs in Italy’, edito nel 2005 sempre con la collaborazione di Silvio San Pietro. La volontà di riqualificare e dare nuova vita ad edifici di tutti i tipi ha portato Annamaria Scevola e i suoi colleghi a mettere le mani anche sulla stessa sede dello studio associato CLS, situato nel centro storico di Milano.
ClS, infatti, ha preso la sua dimora in un’antica chiesetta di stile barocco, con affreschi e decorazioni perfettamente conservati. In perfetto stile CLS, però, gli architetti dello studio, e Annamaria Scevola in testa, hanno pensato di arricchire questa chiesa così finemente decorata con dei dettagli di modernità, avveniristici spazi ricavati per lo più grazie a materiali come l’acciaio e il vetro.
Il fatto che lo studio associato CLS abbia una sede a Milano ed una a New York ha portato Scevola ad occuparsi anche di recupero di spazi adibiti a magazzini o ad altre attività di tipo industriale in funzione di creazione di soluzioni abitative. Nella Grande Mela, infatti, il recupero di ambienti e il ricavo di appartamenti o loft da essi è sempre stato una tendenza che ha portato risultati spesso stupefacenti e raffinatissimi; il design made in Italy, inoltre, è tra i più popolar al di là dell’Oceano.
Ancora una volta in collaborazione con il fertile autore Silvio San Paolo, dunque, Annamaria Scevola ha deciso di mettere nero su bianco la sua esperienza nel campo del design d’interni postmoderno, funzionale ed elegante, realizzando il volume ‘Urban interiors. Made in Italy’, che ha preso vita nel 2000.
Più recente, precisamente del 2005, è il lavoro ‘Rosanna Monzini. La casa alla milanese’, una sorta di viaggio nel tempo sulle orme del grande architetto milanese Monzini. La donna, infatti, aveva dato vita ad un vero e proprio stile abitativo negli anni ’50, lavorando sempre in coppia con Fulvio Raboni, consulente per la Rinascente e per Croff. Rosanna Monzini ha lasciato un’impronta perfetta per costruire case innovative, belle e funzionali in quella che negli anni del boom era una vera e propria metropoli diversa da qualsiasi altra città italiana, e si stava avviando a prendere il comando della Penisola dal punto di vista economico, industriale e della moda. Annamaria Scevola ha saputo interpretare in modo innovativo e visionario il lavoro del grande architetto, enucleando nel suo libro i punti di continuità dello stile della donna e sottolineando, invece, le fratture di modernità e di cambiamento radicale.
Scevola, dunque, si impone sulla scena come uno dei più competenti ed amati architetti ed interior designer attualmente viventi in Italia.