La mostra di Dario Maglionico, Sincronie, realizzata nell’ambito del progetto Stanze dell’arte presso la Pinacoteca del Castello Visconteo di Legnano che verrà inaugurata sabato 3 settembre, presenta la produzione degli ultimi due anni dell’artista che affronta temi di ampia portata ontologica basati sulle istanze della percezione umana del sé e dell’ambiente circostante.
Utilizzando le sue conoscenze di ingegnere biomedico e riflettendo sulle scoperte della scienza che ha confermato l’inadeguatezza dei sensi umani nei confronti della realtà fisica delle cose, Maglionico chiede all’osservatore di accostarsi a queste domande cercando di modificare il proprio punto di vista, necessariamente erroneo come le logiche che lo generano, sulla realtà e sulla propria essenza.
Poiché tutto scorre e tutto è mutevole, come Eraclito aveva già intuito, oggi possiamo applicare questo divenire anche a fattori prima intangibili come il tempo, che credevamo aver piegato ad una linea retta, e lo spazio che intendevamo tridimensionale. Ma sono solo attitudini strumentali che l’evoluzione ha affinato per far sì che ci adattassimo al mondo circostante poiché il tempo, scorrendo in tutte le direzioni, non ha dimensione così come lo spazio.
Le opere, sondando la realtà attraverso immagini legate alla vita famigliare e sensoriale, mettono continuamente in dubbio questa realtà secondo un’ottica inconsueta utilizzando elementi di disturbo come l’alterazione di piani anaprospettici e figure umane che vivono lo spazio di un momento senza fissare, in un unico punto, la traccia della loro presenza.
Negare il mondo apparentemente univoco come lo conosciamo per abbracciare la molteplicità e l’equivoco è la scommessa di Maglionico che, in una conversazione con la curatrice Claudia Contu, precisa:
“Così come percepiamo il tempo e lo spazio in modo arbitrario e soggettivo, attribuiamo anche a noi stessi un’identità costruita su ciò che abbiamo percepito ed esperito. Ma nella realtà l’identità umana è la sincronia presente di tutti gli eventi che abbiamo vissuto: come tracce diverse che si sovrascrivono e convivono in ogni istante.”
Sono immagini inquietanti dove lo spazio surreale ricorda le piazze allucinate di Savinio. Umani cercano di vivere in un turbinio di movimenti raggelati, imbalsamati in attimi di vita centrifugata. Esistenze, stanze, oggetti del quotidiano divenuti metafisici in realtà irreali.
I visi dilatati, contorti, sfuggenti come le figure di Francis Bacon incutono la sensazione tangibile del tempo effimero della vita.
Emozioni forti che portano in un mondo dilatato e sconosciuto. Spasimi di sensazioni negate, annullate nell’incedere tragico di presenze evanescenti che nessuno riuscirà mai a ghermire. La ricerca affannosa di altre realtà possibili ma spaventose perché sconosciute.
Umani senza faccia spezzati in parti anatomiche mancanti perché fuggite, precedendo di molto il viaggio fatale da intraprendere. Umani distanti che non si parlano, accecati da luci che non amano e non vorrebbero vedere.
Forse meglio il buio. Presenze di assenze.
Dario Maglionico, nato a Napoli ma cresciuto a Legnano, è laureato in Ingegneria Biomedica presso il Politecnico di Milano dove, dal 2014, vive e lavora dedicandosi esclusivamente alla pittura e partecipando a numerose mostre collettive. Finalista del premio Bugatti-Segantini per la categoria Under-35 e del nono premio Arte Laguna di Venezia, nel 2015 gli è stata dedicata CLAUSTROPHILIA mostra personale presso la GalleriaRivaArtecontemporanea di Lecce, curata da Ivan Quaroni.
Dario Maglionico | Sincronie
a cura di Claudia Contu
Pinacoteca Castello Visconteo di Legnano,viale Toselli
dal 4 al 18 settembre 2016
Orari: sabato dalle ore 15.00 alle 19.00
domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso libero
Inaugurazione: sabato 3 settembre 2016, ore 17.00