La principale e fondamentale differenza tra arte e architettura sta nel fatto che la prima non risponde a niente se non all’estro di chi la esprime, la seconda invece risponde a delle regole necessarie a salvaguardare ─per esempio─ la vita delle persone.
In un certo senso i lavori del designer tedesco Matthias Jung vanno a colmare questa distanza mostrandosi come dei collage di opere architettoniche che però sono vere e proprie opere d’arte. E questo non solo perché non rispondono ad alcun criterio di logica ─ad esempio ci sono edifici formati da una stessa metà capovolta su se stessa─ma anche e soprattutto perché proiettano la nostra mente altrove, immaginando un’ambientazione ed un contesto per queste case fluttuanti nell’aria, talvolta simili ad aquiloni, altre volte vicine visivamente a film di wesandersoniana memoria.
A vederli più da vicino, i collage rispettano comunque un loro modus operandi essendo formati da parti differenti pescate tra elementi architettonici di stili diversi e paesaggi naturali che riescono comunque a convivere creando un risultato surreale di cui è difficile stancarsi.